La redazione di Fischio Finale ha avuto il piacere di ascoltare ai propri microfoni Orazio Accomando, giornalista sportivo che ha mosso i primi passi tra passione e determinazione, fino a vincere, nel 2018, la decima edizione del prestigioso “Workshop di Sportitalia”, trampolino di lancio per molti talenti dell’informazione calcistica. Oggi è attivo nel panorama italiano sulle emittenti DAZN e Sportmediaset.
Con lui abbiamo affrontato i temi della nuova stagione di serie A. Di seguito l’intervista completa.
Ciao Orazio! Grazie per aver accettato il nostro invito. Iniziamo la nostra chiacchierata affrontando i temi legati alla tua esperienza lavorativa.
Come nasce la tua passione per il giornalismo?
“È una passione innata. A due anni ripetevo a parenti e amici la formazione dell’Italia. È un qualcosa di naturale, che ho sempre sentito mio e che ho cercato di coltivare sin dai tempi della scuola”.
Qual è stata la tua prima esperienza in diretta tv?
“Ho iniziato in tv a gennaio 2013, a Rete Chiara, una delle emittenti della mia Gela. Avevo avuto esperienze su carta stampata e siti web ma volevo diventare un giornalista televisivo. Mi presentai insieme a quella che oggi è mia moglie per un provino. Da lì è partito tutto. Ricordo ancora la prima intervista: Nneka Arinze, schiacciatrice della squadra di volley in B. Scrissi le domande su un foglietto per paura di sbagliare. Ovviamente sbagliai. Da quel giorno non ho mai fatto un’intervista con appunti in mano”.
Soffermandoci sui temi del nostro campionato, siamo alle fasi iniziali del campionato e si inizia a intravedere già qualcosa. Il Napoli sembra stia navigando ai ritmi dell’anno scorso in cui ha vinto lo scudetto. Pensi che con Conte possa vincere il suo secondo tricolore sulla panchina del Napoli?
“Credo proprio di si. Il Napoli è la grande favorita in Serie A. Per tanti motivi. Intanto perché ha vinto l’anno scorso. Poi perché si è ulteriormente rinforzata, facendo un gran lavoro sul mercato. A questo va aggiunta la presenza di uno dei migliori allenatori al mondo, anche sotto l’aspetto mentale. È la squadra da battere”.
Chi sono le quattro indiziate a ottenere la qualificazione alla prossima Champions League?
“Napoli, Milan, Juventus e Inter. Ma occhio alla Roma”.
La Juventus ha voltato pagina, cambiando ciclo e sistema dirigenziale. Il mercato attuato dalla dirigenza è considerato da molti addetti ai lavori e dai tifosi di alto livello. Questa squadra può tornare a competere per la vittoria dello scudetto e navigare tra le prime in Europa?
“Il mercato ha avuto un sussulto straordinario nel finale. Openda e soprattutto Zhegrova sono due grandi colpi. Però gli altri tre mesi sono stati condizionati da difficoltà evidenti che hanno rallentato la costruzione di questa squadra. Sicuramente nell’11 la Juve se la gioca con chiunque. Credo sia una rosa un po’ corta per essere al top per tutta la stagione in tutte le competizioni. Deve essere bravo Tudor a gestire forze ed energie”.
Anche l’Inter sta vivendo le prime fasi del nuovo ciclo targato Cristian Chivu dopo l’era Inzaghi conclusa dopo quattro anni. Pensi che Chivu possa essere all’altezza e ripagare la fiducia della società?
“A me ha fatto un’ottima impressione. È chiaro che quando arrivi in un top club dopo una gestione di 4 anni di un altro allenatore non è semplice, ma anche Inzaghi al primo anno ebbe difficoltà gestionali. Chivu deve essere bravo a credere nelle sue idee”.
Il Milan può rinascere sotto la guida di Max Allegri?
“È già rinato, sotto tanti aspetti. Non so se pronto per vincere subito, ma ha ridato credibilità, ordine e mentalità ad un club che aveva perso queste caratteristiche in questi anni”.
Cosa può dare Jamie Vardy alla Cremonese?
“Sicuramente esperienza e mentalità. È un lottatore e per raggiungere la salvezza sicuramente hai bisogno di un leader di questo calibro. Se sta bene mi aspetto un grande contributo anche sotto l’aspetto realizzativo”.
La Juventus può ottenere la consacrazione definitiva con Igor Tudor?
“La Juventus è e sarà sempre la Juventus, a prescindere da chi la allena”.
Il colpo di mercato più importante messo a segno in serie A?
“Come nome nessuno come De Bruyne. Come colpo non so dirti il primo. Ti dico io mio podio in ordine sparso: Nkunku, Zhegrova, Hojlund”.
Quali delle neopromosse pensi che possa disputare un campionato tranquillo, e quale invece può rivedere lo spettro della B?
“Credo che, rosa alla mano, la più forte sia il Sassuolo. Se inizia a far punti non dovrebbe avere problemi. Gran mercato e grande avvio della Cremonese. Se la giocherà fino alla fine. Vedo un po dietro il Pisa oggi”.
E con questo tema concludiamo qui la nostra intervista. Grazie per la tua disponibilità offerta e ti auguriamo le migliori fortune per il proseguio della tua carriera.
Alessandro Bertolino
