Davide Bartesaghi ha conquistato il Milan. L’infortunio di Estupinan ha lasciato una buca aperta per Massimiliano Allegri, affidando al giovane terzino il compito di condurre il ruolo da titolare.
Una prova ampiamente superata per il giovane classe 2005, alla prima stagione tra i grandi in cui ha saputo reggere la pressione preannunciata di un ambiente caldo e non esigente come quello rossonero, dove i tempi di attesa sono molto limitati come le richieste da parte dei tifosi, che vogliono sempre guerrieri sul campo.
Il giocatore è atteso dalla partita più importante ed emozionante della sua stagione, ovvero il derby di Milano, che giocherà dal primo minuto. Ecco le sue parole:
“Ne ho giocati tanti con le giovanili. E l’anno scorso sono pure entrato nel finale della semifinale di Coppa Italia, sul 3-0 per noi”, racconta il laterale mancino. è sempre un piacere. Anzi, direi un sogno fin da quando sono piccolo. Perché sono milanista da quando ero bambino e anche mio papà Daniele è milanista. Sono a disposizione del mister e dei compagni”.
Tra i compagni c’è il Pallone d’Oro Luka Modric, ma com’è avere un giocatore del suo calibro in spogliatoio?
“E’ un grande campione e non è l’unico che abbiamo in squadra – racconta Bartesaghi -. Ci parliamo, ci aiuta: bisogna sempre prendere esempio da lui, sia per la mentalità sia per il carattere che ci mette in ogni partita”.
“Eh, Theo non c’è più ma sta continuando a giocare! Se lo seguo anche ora? Certo, a volte riesco a guardare qualche spezzone, magari dei goal che ha segnato, oppure gli highlights delle partite o altri video. Se devo pensare al campionato italiano, invece, mi soffermo più su Spinazzola. Però sto cominciando a pensare di avere uno status solo mio, sto lavorando per questo. Per essere Bartesaghi“.

