La redazione di ‘Fischio Finale’, ha avuto il piacere di intervistare la giornalista sportiva Eleonora Tacconi. Con lei abbiamo affrontato diversi temi, partendo dalla passione per il calcio e il giornalismo che l’hanno proiettata fin qui.
Di seguito l’intervista integrale.
Ciao Eleonora! Grazie per aver accettato il nostro invito. Iniziamo la nostra chiacchierata affrontando i temi legati alla tua esperienza lavorativa.
Come nasce la tua passione per il giornalismo?
“La mia passione per il giornalismo è molto legata all’amore per il calcio: sono cresciuta in una famiglia dove il pallone rappresentava tutto. Mio papà ha giocato nel Verona l’anno prima che vincesse lo scudetto, in più è anche allenatore, mio nonno è sempre stato all’interno di questo mondo mentre mio fratello ha giocato ad alti livelli. Io e mio papà avevamo un rapporto padre-figlia diverso da tutti. Prima di andare a letto anziché raccontarmi la favola della bella addormentata, mi leggeva la formazione dell’Inter che aveva vinto la Coppa dei Campioni: Sarti, Burgnich, Facchetti.. un rosario”.
“All’età di 7 anni mi ha portato per la prima volta allo stadio. Era un Inter-Siena ed in palio c’era uno scudetto. I colori, il tifo, le persone, il caos mi sono piaciuti subito e da lì mi sono appassionata al calcio. Poi ho fatto di tutto per trasformare questa mia passione in un vero e proprio lavoro”.
Qual è stata la tua prima esperienza in diretta tv?
“La mia prima esperienza televisiva è stata nel 2017 in una televisione locale della mia città. Era un Lazio-Chievo. Io facevo parte del pubblico, finita la partita il conduttore mi ha chiesto cosa pensassi della gara e ho espresso il mio parere, parlando giustamente anche di tattica. Sono piaciuta molto al direttore e da lì in poi, ho cominciato ad andare nel tavolo tecnico dove facevo le telecronache delle partite e a diventare un ospite fisso della trasmissione”.
La squadra che supporti da quando segui il calcio?
“L’Inter. Cresciuta con questi colori dalla nascita. Tutta la mia famiglia tifa Inter”.
Soffermandoci sui temi del nostro campionato, siamo alle fasi iniziali del campionato e si inizia a intravedere già qualcosa. Il Napoli sembra stia navigando ai ritmi dell’anno scorso in cui ha vinto lo scudetto. Pensi che con Conte possa vincere il suo secondo tricolore sulla panchina del Napoli?
“Il Napoli già lo scorso anno, ha dimostrato un grande livello di calcio. Conte può piacere o no, ma in Italia si dimostra sempre un allenatore vincente. Quest’anno gli azzurri si sono rinforzati ulteriormente e fanno davvero paura. Mi aspetto grandi cose. Bisogna però considerare le coppe in questa stagione, un dispendio di energie in più che la stagione passata, Conte non aveva. Poi occhio anche alle altre inseguitrici che si sono rinforzate e daranno del filo da torcere”.
Chi sono le quattro indiziate a ottenere la qualificazione alla prossima Champions League?
“Napoli, Juve, Milan e Inter. Queste quattro hanno una marcia in più, ma non sottovalutiamo anche la Roma. Poi se sogniamo in grande, mi piacerebbe vedere in queste zone anche il Como, squadra giovane vero, ma con le idee chiare. Mai dire mai”.
La Juventus ha voltato pagina, cambiando ciclo e sistema dirigenziale. Il mercato attuato dalla dirigenza è considerato da molti addetti ai lavori e dai tifosi di alto livello. Questa squadra può tornare a competere per la vittoria dello scudetto e navigare tra le prime in Europa?
“La Juve ha tutti i presupposti per fare bene. La prossima gara contro l’Inter dirà molto sul campionato. La difesa con un Bremer ritrovato funziona, il reparto offensivo vanta attaccanti di alto livello e che possono offrire diverse soluzioni. Buoni anche i centrocampisti, Thuram su tutti e Koopmeiners se torna quello che abbiamo visto a Bergamo. Dovrà essere bravo Tudor a trovare la giusta alchimia. Per l’Europa, invece, bisogna lavorare di più. Decisivi in questo caso, la tenuta fisica dei giocatori e il mercato di riparazione. Da lì si capiranno tante cose”.
Anche l’Inter sta vivendo le prime fasi del nuovo ciclo targato Cristian Chivu dopo l’era Inzaghi conclusa dopo quattro anni. Pensi che Chivu possa essere all’altezza e ripagare la fiducia della società?
“In estate, sembrava che l’Inter fosse nelle mani di un dilettante allo sbaraglio. Sostituire uno come Inzaghi dopo 4 anni non è facile, ma era una scelta doverosa per dare una scossa all’ambiente dopo il finale di stagione disastroso. Chivu è arrivato poco prima del mondiale per Club tra molti dubbi e come capro espiatorio di una società che non ha saputo gestire al meglio l’addio di Inzaghi. È giovane e probabilmente anche inesperto. Ha bisogno di tempo ed è ancora troppo presto per metterlo alla gogna. Mi piace il suo modo di parlare e fare calcio: spazio ai giovani, modulo di base uguale a quello di Inzaghi ma in grado anche a partita in corso, di cambiare. Cosa che mi mancava. La passione e l’impegno che ci mette è da ammirare. La strada sarà lunga e faticosa ma l’Inter, anche se più debole e altalenante, è in mano agli interisti e questa cosa mi piace. Vedremo…”.
Il colpo di mercato più importante messo a segno in serie A?
“Ti dico De Bruyne. Ha portato esperienza, equilibrio e visione di gioco. Sicuramente rapportarsi con il nostro campionato non è facile, ma ha già dimostrato tutto il suo valore. Bravo De Laurentiis ad accontentare ogni richiesta di Conte. Questa su tutte”.
Quali delle neopromosse pensi che possa disputare un campionato tranquillo, e quale invece può rivedere lo spettro della B?
“Tra le neopromosse ti dico il Sassuolo ma solo perché ha già maturato più esperienza nella massima Serie. Pisa e Cremonese sono partite bene, ma non so se riusciranno a tenere fino alla fine”.
La Lazio non ha avuto la possibilità di attingere dal mercato a causa delle restrizioni dovute all’indice di liquidità. Cosa ti aspetti da Sarri con la squadra attuale?
“Non sarà facile quest’anno per Sarri. Ha mantenuto i big e questo è importante. Se da un lato la possibilità di non attingere al mercato e la mancata qualificazione all’Europa della passata stagione hanno rappresentato un danno, il poter preparare una partita sola a settimana, può aiutare il tecnico toscano. Anche perché le dirette concorrenti per l’Europa sono ancora in costruzione: l’Inter ha perso Inzaghi, la Roma è ancora un cantiere a cielo aperto, il Milan riparte da Allegri ma senza coppe e la Juve bisogna vedere se riesce ad essere solida e continua. Può succedere di tutto”.
E con questo tema concludiamo qui la nostra intervista. Grazie per la tua disponibilità offerta e ti auguriamo le migliori fortune per il proseguio della tua carriera.
By Alessandro Bertolino
